Madrenera è un’indagine visiva e simbolica sull’Etna, entità primordiale che incarna la fusione tra origine e fine. Il titolo stesso — Madrenera — evoca una figura ambigua e potente: una madre oscura, non consolatoria, che genera attraverso la distruzione, che nutre e consuma, che accoglie e respinge.
Il vulcano non è solo una massa geologica, ma un principio cosmico. Una forza che mette l’essere umano di fronte alla verità nuda della materia, al limite tra ciò che nasce e ciò che svanisce. La sua potenza non si mostra solo nei fenomeni fisici, ma si manifesta come linguaggio simbolico, che parla della fragilità dell’esistenza, della ciclicità del tempo, dell’illusione della permanenza.
Le figure umane che attraversano i suoi sentieri di lava nera, non sono semplici presenze: sono apparizioni. Dove il fuoco diventa pietra, l’umano si fa traccia.














